Irene vola a un niente dalla finale continentale

AS) La cavalletta della VIGOR ancora una volta non ha deluso. Anzi ! Qualificatasi per Barcellona all’ultima chiamata, i campionati Svizzeri di Lugano, con tanto di nuovo record Svizzero sul salto in lungo, Ire a Barcellona ha aperto le danze quale prima atleta svizzera in gara. Subito martedì, ore 12.30, in cartellone le eliminatorie della sua disciplina.

Raggiunta domenica la splendida Barcellona col proprio allenatore Andrea Salvadè, in serata Irene si è sottoposta a un ultimo allenamento, a concludere il ciclo di rifinitura che in settimana aveva dato indicazioni oltremodo positive. Per Irene – da quest’anno sostenuta dalla Banca Raiffeisen del Monte San Giorgio – un’esperienza internazionale del tutto nuova a seguito delle precedenti di Hengelo e Kaunas (europei junior e U23).

Stavolta però a contatto con l’elite europea: ma Irene ha dato fin da subito un positivo segnale, già nella fase di riscaldamento portato a termine in massima tranquillità, per nulla intimorita dalla presenza di praticamente tutti i grossi calibri. Un riscaldamento molto lungo, di oltre due ore, dettato dai ritmi di questo genere di gara, nel quale è necessario trovare soprattutto concentrazione e tutte le energie nervose necessarie per la competizione. Dopo le due call room rieccola pronta a provare in pedana la ricorsa. Fin da subito si sono denotate condizioni difficili; oltre al caldo un fastidioso vento molto turbolento, difficilmente gestibile.

E poi la prima prova: subito 6.37m ma, complice una forte folata di vento contrario, lontana oltre 20 cm dalla zona di stacco. Risistemata la rincorsa Irene riesce, con vento nullo, a piazzare nella seconda prova uno stupendo 6.62m che la colloca momentaneamente all’ottavo posto. Un risultato che vale certamente il record svizzero della settimana prima colto con 1.6m/s di vento. Una misura, la seconda migliore in carriera per Irene, che ha dato molto ottimismo a tutto il clan rossocrociato. Le 12 migliori atlete avrebbero raggiunto la qualifica per la finale. Terminato il secondo dei tre turni Irene era ancora decima, ma ecco un paio di atlete saltare, anche grazie a folate di vento estremamente favorevoli e ben oltre la norma, delle distanze superiori di pochi cm a 6.62m. La cavalletta della VIGOR si è così trovata al 12mo rango, appaiata alla leggenda dell’eptathlon mondiale Caroline Kluft: per entrambe ancora il terzo salto da effettuare. Irene, purtroppo nuovamente frenata da una folata contraria, plana a 6.47m mentre la Kluft, aiutata parecchio dal vento, a 6.51m. Un vero peccato. Ma per Irene e il suo allenatore la consapevolezza di aver centrato in una stagione dedicata soprattutto a forti carichi d’allenamento, i propri obiettivi per questa massima rassegna continentale: essere da subito efficienti in gara e confermare i risultati colti in stagione.

Certo, una finale mancata per un niente lascia dell’amaro in bocca, ma tutto ciò deve essere visto in prospettiva futura: Irene è stata una delle più giovani atlete in pedana e mettendo questo importantissimo traguardo raggiunto in prospettiva e traiettoria di crescita, non si può che trarre una positiva conclusione. La finale europea sarebbe stata la ciliegina sulla torta ma il sentimento giusto, oggi, deve essere quello di apprezzare la torta che a inizio stagione non era certamente stata preventivata. Oggi Irene sa di far parte ancora giovanissima a tutti gli effetti dell’elite continentale della sua disciplina e di aver acquisito un’importante esperienza da aggiungere al proprio bagaglio tecnico. E sa pure che grazie a questa esperienza e con quel pizzico di fortuna in più già nei prossimi anni potrà ambire a nuovi importanti traguardi. Brava Ire, te li auguriamo di cuore !

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